SNDMAE

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI

ROMA – 23 febbraio 2011

 

 

Maria Assunta Accili, Presidente SNDMAE

Prima di dare inizio ai nostri lavori vorrei proporre di affidare la Presidenza di quest'Assemblea a Luigi Maccotta. Se siete tutti d'accordo... approvato.

 

Luigi Maccotta, Presidente dell'Assemblea

Già mi avevi usurpato la sedia... grazie al vero Presidente del SNDMAE, a Maria Assunta Accili e grazie a voi per avere approvato questa proposta.

A questo punto... mi hanno preparato, non essendo esperto di presidenza di Assemblee un Ordine del giorno. Io sono stato eletto, perciò il primo punto è superato, passerei pertanto al secondo punto,  Discussione e approvazione del bilancio consuntivo... scusa se mi interrompo, ma non si deve approvare l'ordine del giorno? Quello va da sé... che è approvato. Allora Discussione e approvazione del bilancio consuntivo...

 

Accili

Forse, ma anche per forma, è bene ricordare che chiaramente i punti 7 e 8 non saranno discussi perché mancano i nostri interlocutori primari assenti per impegni chiaramente importanti. Quindi salteremo dal 6 al 9 e rinvieremo la discussione delle cose di sostanza a questa Assemblea Straordinaria che è inserita tra le Varie ed eventuali.

 

Maccotta

Sì, magari ci torniamo sopra su questo che mi sembra aspetto non secondario. Intanto, per continuare con l'Ordine del giorno dell'Assemblea Ordinaria, punto 2: Discussione e approvazione del bilancio consuntivo 2010 e bilancio preventivo 2011 ad opera di Nico Longo che è il Segretario Esecutivo del SNDMAE. Grazie.

 

Nico Longo, Segretario Esecutivo SNDMAE

Grazie Presidente. Passerei ad illustrare i due documenti che avete potuto prendere copia all'ingresso e cominciare con il rendiconto per l'anno 2010.

Abbiamo avuto all'inizio un saldo disponibile che ci veniva dal 2009 di 49.336,51 euro, e come vedete alla fine del documento, ci siamo trovati alla fine del 2010 con un saldo di 50.915,64 euro, nonostante le uscite che sono state di 222.451 euro siamo riusciti a mantenere un saldo più o meno equivalente a quello della gestione 2009. Giusto una precisazione: il saldo al 31 dicembre 2008 era stato di 56.350 euro. Va anche detto che  nel corso del 2010 è stato possibile avere un saldo di 50.915 euro perché da luglio 2010 sono entrate in vigore gli aumenti delle quote per i Soci e questo ha permesso una boccata d'ossigeno alle casse del sindacato. Se poi vediamo nel dettaglio le entrate per il 2010, e le abbiamo elencate qui, vedrete una voce particolare che poi spiegherò meglio: interessi sul conto corrente di 25 euro soltanto, poi entrate varie di 358,50, di cui 300 euro erano state date dal Socio Enrico Granara come piccolo contributo per sostenere i ricorsi contro le promozioni bianche.

Ma andiamo a dettagliare le uscite e mi soffermo soprattutto su alcune uscite una tantum. Al punto C vedrete 1467,20 euro perché qui il Consiglio ha deciso, in data 14 settembre 2010, di dare un contributo per la vedova del Socio Massimo Perugini a favore del ricorso per il riconoscimento di una causa di servizio. Poi successivamente, tra le altre uscite un po' particolari, quella al punto E Canone Internet ADSL, 1443 euro, questo è l'ultimo anno in cui questo canone è così alto, abbiamo infatti nel corso del 2010 riformulato il contratto con Telecom Italia e abbiamo ottenuto un notevole abbassamento dei costi, quasi 943 euro di risparmio con un canone adesso annuo di 500 euro, che poi troveremo nel preventivo 2011. Questo è stato un piccolo ma significativo risparmio.

Continuiamo: Punto G, abbiamo avuto, e qui lo sapete tutti, abbiamo avuto due uscite una tantum, pari complessivamente a 5400 euro perché a giugno, luglio dell'anno scorso il Sindacato ha svolto tutta un'azione di mobilitazione, lo sciopero di luglio ma anche la partecipazione di alcuni eventi realizzati dalla CIDA, il sindacato della dirigenza pubblica e soprattutto una riunione, quella del 23 giugno in centro città, indetta dalla CIDA, da noi, dal sindacato dei prefetti, dal sindacato dei dirigenti degli enti locali e anche dal sindacato dei professori universitari. Ecco perché trovate una voce di uscita di spesa di 3317 euro che era la quota parte richiesta al nostro sindacato per poter partecipare a questa manifestazione contro i tagli della manovra Tremonti. Poi noi abbiamo messo in più per lo sciopero che abbiamo svolto a luglio 2105 euro, in totale 5.400.

Successivamente, vorrei soffermarmi sul punto L, le uscite che vedete per il compenso al funzionario in distacco, 46.339 euro. Questo c'era stato mosso un dettaglio tecnico dalla Commissione di Vigilanza l'anno scorso, la quale diceva, essendo questo un bilancio di cassa sarebbe giusto enumerare le solo uscite relative all'anno solare, infatti, do una precisazione, questo è l'ultimo anno, 2010, che mettiamo a consuntivo anche delle spese che tecnicamente sarebbero state del 2009, perché anche se il pagamento del distacco è avvenuto a marzo 2010, si riferisce all'anno prima, quindi va da marzo 2009 a marzo 2010. Quindi a essere precisi, marzo 2009-dicembre 2009 doveva essere messo a consuntivo nel 2009 e non nel 2010; questo è l'ultimo anno, proprio per venire incontro ai rilievi della Commissione di Vigilanza questo è stato fatto, infatti vedrete nel preventivo 2011 abbiamo soltanto riferito il distacco per l'anno solare di riferimento.

Io avrei finito per il rendiconto 2010 e procederei ad esaminare il preventivo per il 2011, che è un po' complementare in alcuni argomenti, in alcuni aspetti a quello che abbiamo visto adesso. Prendiamo la prima pagina del preventivo 2011. Disponibilità iniziale al 1 gennaio 2011 50.915 euro, la gestione 2010 per capirsi, e noi preventiviamo di arrivare a fine anno con un saldo di 9.336 euro. Ecco qui... capisco che c'è una forte differenza tra queste due cifre, 50.000 e 9.336, ma tenete presente che per il 2011 noi abbiamo previsto tre uscite una tantum. Uscite soprattutto legate all'attività che il Sindacato vuole fare. La prima è un accantonamento, una previsione di 6000 euro per varie manifestazioni per tenere vivo il nostro stato di agitazione. Se ricordate, quando io ho illustrato prima il rendiconto 2010, abbiamo visto che l'esborso reale per l'attività e per le manifestazioni di agitazione e di sciopero era stato di 5400 euro, quindi per stare un po' larghi abbiamo qui preventivato 6000 euro nel caso volessimo, e il Presidente e il Consiglio verificherà, se continuare questa azione per le possibili manifestazioni.

La seconda uscita una tantum che troverete poi qui è di 28.900 euro per sostenere i ricorsi che verranno presentati contro le promozioni bianche. E la terza uscita una tantum, l'ho detta prima, si tratta di imputare al preventivo 2011 tutti i compensi del funzionario in distacco. Ecco perché la cifra apparentemente sembra lievitata ed ecco perché figura come un'uscita sostanziale ed ecco perché si passa da un preventivo di una disponibilità di  50.900 euro ad una preventivata a fine anno di 9.336.

Però sempre su questa prima pagina, io attiro l'attenzione su un altro aspetto. Perché anche qui uno può dire... insomma, interessi su conto corrente BNL 0 euro... va bene che l'anno  scorso ce ne avevano dati solo 25... però questo va letto, questo dato, insieme ad un altro, che è sempre riportato in prima pagina del preventivo 2011: interessi passivi BNL 250 euro. Ecco, questo l'abbiamo introdotto per fare capire ai soci un problema che abbiamo avuto con la nostra banca, che è depositaria dei nostri movimenti e delle quote dei soci, la BNL appunto, perché svariate volte il Presidente Ravaglia aveva cercato di chiedere al Direttore il perché unilateralmente da agosto 2010 c'era stato un aggravio dei costi che la BNL ha attribuito alla nostra gestione, introdotti, ripeto, unilateralmente, senza dare al Presidente nessuna indicazione, nessun conforto. E non erano cose da poco. Perché se andiamo a vedere, da agosto 2010 operazioni che prima erano gratis sono state tassate in maniera immotivata. Noi avevamo, vi faccio il discorso breve,  la gratuità per tutti i bonifici su BNL e pagavamo solo un euro per quelli verso altre banche. Di punto in bianco hanno deciso "da agosto 2010 su tutti i bonifici ci pagate 3.50 euro su BNL e 4.50 euro su fuori banca". Ma fosse solo questo... poi tutti i movimenti che fino ad agosto erano gratis e noi viviamo di movimenti perché c'è un dare e avere con i soci, ci arrivano i soldi delle quote, dobbiamo fare dei pagamenti... prima ci andava bene, tutti i movimenti erano gratis, di punto in bianco ad agosto ogni movimento viene pagato 1,10 euro, con un forfait di soltanto 80 movimenti a trimestre gratis che sono una cosa esigua. Questo ci ha portato ad avere di fatto un esborso a trimestre di 160 euro soltanto di movimentazione. Ecco perché troviamo un interesse passivo alla fine di 250 euro, già tra l'altro pagato, relativo solo al 2010. Proprio per questo il Consiglio ha deciso in data 20 dicembre 2010 il cambio banca... abbiamo trovato una nuova filiale, la Veneto Banca, con un conto web on line che ci permette di avere tutte le operazioni gratis. Entro marzo di quest'anno tutte le operazioni di trasferimento dei fondi avverranno, e quindi il conto noi l'abbiamo indicato ancora sul preventivo su BNL ma da marzo sarà Veneto Banca. Ed ora capite anche, leggendo questi dati, perché abbiamo deciso questo cambio della banca.

Andiamo comunque a dettagliare le uscite preventivate per il 2011, ma di fatto ve le ho già dette prima quali sono le uscite una tantum. A parte il punto E, vi trovate il canone internet ADSL 500 euro perché siamo riusciti anche qui, modificando e rinegoziando il contratto, ad avere uno sconto annuo di 943 euro, quindi è stato fatto un risparmio. Trovate poi al punto G, Manifestazioni varie, 6000 euro. Abbiamo preventivato questo fondo appunto per le manifestazioni o per lo stato di agitazione che il sindacato vorrà intraprendere nel corso dell'anno. Al punto I, ecco qui la voce 28.900 euro: è stata una scelta del Consiglio di accantonare l'equivalente di un 10% della disponibilità di esercizio 2011 per contribuire ai Soci che faranno ricorso contro le promozioni bianche. E la terza voce una tantum che abbiamo preventivato per il 2011, appunto i 62.500 euro per i funzionari in distacco, perché proprio per venire incontro ai rilievi della Commissione di vigilanza abbiamo deciso per la prima volta e giustamente dal 2011 di attribuire esattamente all'anno solare le uscite per tutti i funzionari distaccati, sia quello precedente uscente sia quello nuovo. E questo spiega perché questa voce è apparsa aumentata rispetto alle altre. Io con questo avrei finito.

 

Maccotta

Grazie Nico, per questa esposizione molto chiara. Non so se ci sono delle domande, si possono formulare dei quesiti, se qualcuno dei colleghi vuole esporre un quesito, ha un chiarimento da chiedere al Segretario Esecutivo. No? Ritengo approvati entrambi i bilanci, Preventivo e Consuntivo.

Passerei allora al punto 3° dell'Ordine del giorno che è elezione dei membri della Commissione di vigilanza, che è composta dal Presidente, il Ministro Alberto Cutillo, Alberto... e altri due membri, il Consigliere Marilina Armellin e Consigliere Domenico Fornara. Domenico non c'è, perché è in congedo, lavora con me, per cui so bene dove si trova.

Approvato anche questo adempimento. Passo al punto...

 

Accili

C'è la lettura della relazione di Alberto Cutillo, anche si deve unire a noi e raccontarci. Gli cediamo la palla.

 

Alberto Cutillo, Presidente Commissione di Vigilanza

Buongiorno e grazie. In realtà ha detto tutto Nico, quindi io colgo solo l'occasione per fare gli auguri al Presidente, al Consiglio entrante per il lavoro che li aspetta e naturalmente gli auguri e un caloroso ringraziamento al Consiglio uscente e al Presidente uscente per il lavoro svolto.

Come Commissione di Vigilanza, parlo a nome anche di Marilina e di Domenico che purtroppo oggi non possono essere qui, noi abbiamo al solito esaminato i conti. La presentazione di Nico è stata molto esauriente, quindi in realtà non ho molto da aggiungere, abbiamo naturalmente rilevato la congruità dei conti che è l'unico aspetto formalmente rilevante per quanto riguarda la Commissione.

Brevissimamente vorrei solo soffermarmi su un aspetto che Nico evidenziava già. Come Commissione abbiamo cercato negli anni di vigilare al rispetto dell'equilibrio tra le entrate e le uscite e devo dire che il Consiglio passato ha fatto un ottimo lavoro, perché ha ereditato un passivo molto forte che viaggiava intorno ai 40.000 euro l'anno e l'ha prima ridotto e poi azzerato, anche con l'aumento delle quote dell'anno scorso. Quindi il 2010 penso sia stato il primo anno dopo molti in cui il bilancio era in pareggio, se non leggerissimamente in attivo. Per il 2011 bisogna però stare attenti a non riavvitarci in un ciclo di deficit, perché le voci che ha illustrato Nico e che sono voci sicuramente una tantum, sono però voci importanti e quindi certamente non sostenibili se si dovessero ripetere nel tempo. Dal prospetto del bilancio preventivo si evidenzia che il saldo al 31 dicembre 2011 scenderebbe sotto i diecimila euro, quindi a un livello di liquidità molto basso, tenendo conto anche delle spese che sono dovute in alcuni specifici momenti dell'anno e che potrebbero quindi ridurre veramente la liquidità del sindacato vicino a zero, con il rischio di interessi passivi, se dovessero addirittura andare in passivo. Quindi, complimenti per il lavoro svolto, però la vigilanza va mantenuta anche per l'esercizio in corso. Buon lavoro.

 

Maccotta

Grazie Alberto. Punto n. 4, la nomina dei membri della Commissione Elettorale. Perché la distinzione tra elezione e nomina... una pura curiosità.

 

Accili

Perché l'articolo 10 dello Statuto parla di eleggere i membri della Commissione di Vigilanza e nominare la Commissione Elettorale... tanto è la stessa cosa.

 

Maccotta

Passiamo all'adempimento di nomina dei membri della Commissione Elettorale nelle persone del Presidente Consigliere Roberto Pietrosanto e degli scrutatori Segretario di Legazione Umberto Bernardo... che non c'è e Segretario di Legazione Isa Ghivarelli... in missione malgrado lo stato d'agitazione? Male.

Va bene. A questo punto passerei al seguente punto 5: Relazione Consuntiva del Presidente uscente Cristina Ravaglia e vorrei anche qui aggiungere il mio apprezzamento per l'opera di Cristina. Veramente hai fatto uno straordinario lavoro, per cui... una standing ovation, è stato un anno duro... non che quello che aspetta Maria Assunta sia da meno... ma insomma, veramente di cuore ti ringrazio. So che ci sono state varie manifestazioni anche sulla rete, varie espressioni di sostegno, solidarietà, ringraziamento e gratitudine... rimani con noi Cristina, perché abbiamo bisogno, anche alla luce del vuoto che caratterizza questa sala oggi, di persone come te che continuino nell'impegno a favore del SNDMAE e della nostra lotta quotidiana per rilanciare non solo il Ministero e la Farnesina ma anche il senso del nostro lavoro. Per cui a te la parola Cristina e grazie.

 

Cristina Ravaglia, Presidente uscente

 

Grazie Luigi, grazie a voi. Mi fa un po’ impressione intervenire oggi, questa volta è davvero l’ultima volta. Sarò molto sintetica, come mia abitudine.

L’anno trascorso è stato un anno complicato, ha detto Luigi, e il prossimo, temo, non sarà da meno.

In sintesi estrema, direi che l’anno trascorso è stato caratterizzato dall’ennesimo attacco al nostro ruolo e alle funzioni di politica estera. Come? Con la manovra innanzi tutto, che ha operato gli ennesimi tagli alle risorse a noi destinate, e che, con la decisione di applicare anche a noi le promozioni bianche, ha, direi proprio, costituito un insulto ad una delle nostre caratteristiche fondamentali e fondanti, quali le promozioni esclusivamente per merito. Tra gli altri insulti, gratuiti nella loro brutalità, che abbiamo ricevuto ricordo anche le dichiarazioni del ministro Calderoli cui era inevitabile rispondere nei termini in cui abbiamo risposto sui giornali. Alla manovra abbiamo reagito con lo sciopero, sciopero al quale abbiamo, avete partecipato in tantissimi; è stato uno sciopero, l’ho detto e lo ripeto, di orgoglio istituzionale in primo luogo, e di richiesta, da un lato, di considerazione da parte delle istituzioni per il nostro ruolo, e dall’altro di mezzi e risorse – purtroppo in costante diminuzione - per la politica estera. Lo sciopero in sé è stato un successo, ma purtroppo non ne abbiamo visto risultati. E nulla abbiamo ottenuto da parte del Governo, nonostante le dichiarazioni di attenzione, ribaditeci tra l’altro, anche dal Sottosegretario Letta: anche al suo “faremo tutto il possibile” non è seguito assolutamente nulla. Chi dobbiamo invece ringraziare è il Capo dello Stato che in Conferenza ambasciatori è stato estremamente chiaro nel ribadire l’importanza  di alcune carriere, tra le quali la carriera diplomatica, che costituiscono, e devono continuare a costituire, l’ossatura dello Stato. Proprio dalle parole del Capo dello Stato abbiamo tratto spunto - e questo è uno dei legati che lasciamo al nuovo Consiglio - per gettare le basi di un convegno con i prefetti, una delle altre grandi carriere dello Stato, da dedicarsi ai presìdi istituzionali dello Stato. Il convegno, al quale il nuovo Consiglio sta già lavorando, dovrà servire a ribadire, su di una base di ampio respiro, il senso e la necessità della nostra funzione, e l’esigenza di non mortificarla.

Quali sono le conseguenze peggiori derivate per noi dalla manovra? Le promozioni bianche, in primo luogo, lo abbiamo detto: è un insulto, e sono anticostituzionali. Sappiamo anche - ed è la cosa che a me personalmente dà più fastidio - che i ricorsi che ci accingiamo a fare (e con i quali si poteva partire solo con le prime promozioni del 2011, quelle al grado di ambasciatore, cioè con le prime promozioni bianche, alle quali via via seguiranno le altre) e che dovrebbero - bisogna sempre essere scaramantici nella vita! - che dovrebbero poter avere esito felice, costeranno allo Stato molto di più di quanto lo Stato avrà risparmiato per non “pagare” le promozioni a chi, come noi, viene promosso esclusivamente per merito. Il Sottosegretario Letta, per telefono, ha tenuto a sottolinearlo: bene avevamo fatto ad evidenziargli questa conseguenza aberrante del provvedimento, che, ricordiamolo, ha costituito un messaggio di disprezzo, di disprezzo per lo Stato e per le sue strutture portanti. Il nuovo Consiglio sta già procedendo perché i ricorsi si possano fare, e offrirà un sostegno concreto che è importantissimo: oltre che sostegno di sostanza, dunque, anche sostegno economico a questi ricorsi che hanno anche un grandissimo valore simbolico.

Altro segno di spregio, direi uno sfregio, che ci è venuto dalla manovra riguarda le missioni, ed il taglio al relativo capitolo di spesa. Le missioni sono parte costitutiva della nostra esistenza, noi esistiamo e dobbiamo esistere in quanto proiettati sull’estero, e se non si possono pagare le missioni per l’estero tutto diventa , purtroppo, l’ennesima presa in giro. Sappiamo che si sta lavorando ad un decreto, che - temiamo purtroppo, è mesi che lo “inseguiamo”, e il nuovo Consiglio sicuramente proseguirà - non ci sarà particolarmente favorevole; non bisogna abbassare la guardia e il nuovo Consiglio si sta adoperando con rinnovato vigore.

Infine, altra conseguenza della manovra è la confusione in materia pensionistica. Sapete bene che l’unico emendamento apportato alla manovra in fase di Legge di conversione – per ragioni anche comprensibili, evidentemente, perché non si potevano sguarnire sedi all’estero dove il Capo Missione aveva appena assunto - ha portato come conseguenza che i colleghi nati nel ’45, ’46, ’47, ’48 hanno ciascuno un regime pensionistico diverso dall’altro; e capiamo tutti benissimo che la mancanza di chiarezza e di certezza sono fonti di ingiustizie e quindi sono fortemente negative. Anche per questo è necessario continuare a combattere.

Un dato positivo dell’anno 2010 è stato la chiusura del contratto: le risorse erano limitate, solo il recupero dell’inflazione, lo sappiamo, ma siamo riusciti a chiuderlo fortunosamente il 4 di agosto. Vi ricorderete, Nico e Daniela che eravate con me a Palazzo Vidoni, che tutto davvero è stato contra vientos y mareas, perché sembrava ormai implausibile riuscire a portare a casa qualcosa, dopo che i Prefetti, per fare un esempio, che avrebbero dovuto recuperare con questo contratto quello che noi avevamo avuto con il precedente accordo, non ci erano riusciti. Noi ce l’abbiamo fatta.

E poi, sempre in questo ultimo anno abbiamo cercato – dico cercato, perché non sempre si ottengono risultati , il che è abbastanza frustrante - di impegnarci per dei punti fondamentali: la trasparenza; la necessaria riforma del modo di lavorare qui dentro, punto che va insieme alla riforma - in fase di attuazione e sulla quale bisogna continuare a vigilare - dell’Amministrazione Centrale; il miglioramento del sistema di valutazione, dei giovani soprattutto, che si è dimostrato estremamente carente; l’applicazione delle pari opportunità, non solo tra uomini e donne, ma pari opportunità per tutti, anche questa gara durissima e non sempre vincente, devo purtroppo dire.

Come concludere? invitandoci tutti a restare uniti, l’ho detto, l’ho scritto mille volte: siamo pochi, non ci possiamo permettere di sfrangiarci in mille rivoli diversi. Sui grandi temi dobbiamo essere uniti, e dobbiamo cercare di far sì che i giovani si iscrivano e partecipino. Con i giovani entrati in servizio il 21 di Dicembre abbiamo avuto una bella riunione in chiusura del Consiglio uscente, presenti anche tutti i candidati al nuovo Consiglio, e li abbiamo trovati molto reattivi e molto interessati. Speriamo che si iscrivano numerosi, qualcuno già lo ha fatto ed è un dato positivo.

L’altra cosa che è importante mantenere è l’unità del Ministero: è vero che speciale, per definizione e per legge, è solo la carriera diplomatica, ma speciale in realtà è tutto il Ministero e questo noi non dobbiamo dimenticarlo. In carriera diplomatica siamo pochi, e pochi anche al Ministero, siamo un piccolo Ministero: perciò è importante, anzi fondamentale, che anche in questo caso non ci si divida in interessi troppo particolari.

Ringrazio ancora tutti per il sostegno, l’affetto, la stima che mi avete dimostrato in questi anni, ed auguro al nuovo Consiglio tutto il migliore lavoro possibile: buona fortuna!

 

Maccotta

 

Grazie e brava Cristina. Brava veramente per la passione, l’energia, la lucidità, la chiarezza con la quale hai interpretato il tuo ruolo e con la quale ci hai lasciato questa tua eredità che ora riposa sulle spalle di Maria Assunta che, sono sicuro, saprà portare a buon termine. Forse è venuto il momento per voi di intervenire, magari su tutto quello che ci ha ricordato Cristina, sui due punti salienti, le due ferite ancora aperte delle promozioni bianche e delle missioni, tutto quello che rimane da fare per tutelare il Ministero... io passerei la parola a Guido Scalici. C’è un microfono volante...

 

Guido Scalici

Grazie. Io mi unisco ovviamente al ringraziamento di tutti nei confronti di Cristina e all'apprezzamento per quello che ha fatto in questi momenti così travagliati non solo per il Sindacato, ma per il Ministero e per il Paese. Su di un punto devo invece manifestare qualche riserva. Ed è quello appunto del trattamento dei funzionari più anziani in cui Cristina parlava di certezza e chiarezza. Purtroppo la certezza e la chiarezza ci sono: che un’intera classe, anzi, se la prendiamo in senso militare, alcuni classi, diciamo, il '46, il '47, il '48… sono state di punto in bianco espulse dall’Amministrazione senza alcuna contropartita, a fronte della scelta di altri colleghi che invece, baciati dalla fortuna o da altre circostanze, hanno avuto il doppio vantaggio di avere una sede all'estero come Capo Missione e una consistente proroga di due anni. Per cui c’è la cosa assurda che a un certo punto una persona più anziana rimane in carriera e una più giovane no. Io capisco le difficoltà del Consiglio, ne ho fatto stato anche sul circuito sndmail perché è ovvio che invece colleghi di fascia media o medio-alta sono ben felici che di colpo si vedono spalancate le porte… ed anche questo è vero e il Sindacato deve rappresentare e bilanciare gli interessi di tutti. E' anche vero che si è trattato di una norma di carattere generale, quindi, si dice un'eccezione si è fatta ed era difficile farne altre. Però quello che si poteva fare e molti di noi l’hanno chiesto, mi riferisco anche a colleghi come Carlo Trezza che non è qui, ma con cui abbiamo parlato a lungo, di dare un compenso quanto meno formale anche se non monetario. Per esempio quella, per chi non ha il grado di Ambasciatore, della promozione al grado superiore… anche lì, devo dire che c'era stata prima una circolare più possibilista che diceva che chi rinunziava a chiedere la proroga dopo i 65 anni sarebbe stato in favorevole considerazione per l'attribuzione, seguita da un’altra circolare che è abbastanza assurda in quanto le persone che hanno fatto due volte il Capo Missione avendo fatto anche il Direttore Generale, credo non ci sia nessuno, anche perché o sono promossi Ambasciatore e allora il problema non si pone oppure di Ministri Plenipotenziari che siano stati due volte all'estero e Direttore Generali credo che sia un'ipotesi abbastanza rara... Su questo forse il Sindacato poteva insistere, trattandosi di una cosa interna che non riguardava denaro, che non si dovevano chiedere soldi a Tremonti o ad altri, forse quanto meno questo riconoscimento si poteva chiedere, considerando che molti di noi hanno quarant’anni di servizio nel sindacato ed hanno ricoperto anche cariche sindacali, ci potevamo sentire un po’ più difesi. E questa era una cosa che si poteva fare  perché la legge attribuisce al Ministro un’ampia discrezionalità per l'attribuzione a titolo onorifico del grado superiore. Mi auguro che il Consiglio entrante voglia un pochino occuparsene, perché capisco le difficoltà, la legge generale, i soldi… ma almeno su questo punto, non so se Maria Assunta hai presente il susseguirsi delle circolari… prima quella aprile 2009, poi un’altra più recente… quanto meno una stretta di mano, ora che anche al personale delle qualifiche gli si dà, giustamente, il certificato di benemerenza, mi sembra che chi ha servito quarant’anni la meriti. Lo dico anche a nome dei colleghi della mia fascia generazionale che non sono presenti qui.

 

Accili

Tanto per dare subito a Guido un segnale di convinta solidarietà, abbiamo modificato leggermente la mozione che ho fatto circolare in rete, proprio per sottolineare come questa misura che ha troncato all’improvviso la carriera a una serie di persone che hanno tutt’altro che demeritato, sia un cosa sulla quale bisogno tornare a discutere. Io non la do per chiusa, perché è vero che le decisioni sono state prese, ma è anche vero che sulle decisioni si può tornare. La giungla pensionistica che si è creata, come diceva prima Cristina, è un fatto inaccettabile ed anche avvilente per coloro che ne sono oggetto. Il fatto di essere penalizzati perché nati un anno piuttosto che un altro è anche una questione di profonda ingiustizia. Lo so che non è facile ottenere dei risultati, anzi… Però non significa che la battaglia non meriti di essere combattuta. Quindi l'abbiamo inserito nella nostra mozione perché è uno degli argomenti cardine dell’attività del Sindacato quest’anno. Grazie.

 

Maccotta

Grazie, Maria Assunta. Grazie, Presidente. Altri interventi a questo stadio?

 

 

Pier Francesco Zazo, Vice presidente SNDMAE

Io ho una domanda… quanti sono i colleghi che si trovano, più o meno, nella tua situazione?

 

Scalici

I Ministri nati nel '46, che non sono Ambasciatori di grado e che non hanno avuto il bacio dalla fortuna, avendo svolto in due sedi le funzioni di Ambasciatore sono solo quattro.

 

Maccotta

Bene, a questo punto, Maria Assunta aveva già quasi  iniziato a fare la sua relazione programmatica, intervenendo in risposta al punto sollevato da Guido, passerei la parola al nuovo presidente Maria Assunta Accili… Tanti auguri, in bocca al lupo, conta sul nostro sostegno.

 

Accili

Intanto, grazie a voi che siete presenti, oggi. Devo dire che ho dovuto cambiare molto l’impostazione di questa mia presentazione in ragione del cambiamento che abbiamo deciso di introdurre alla nostra agenda dei lavori. La presenza del Ministro a questa nostra riunione è importante, perché è l'unico momento di confronto, di dialogo con i vertici dell’Amministrazione al quale ci dispiaceva rinunciare.

D’altra parte abbiamo un obbligo statutario che ci impone di riunire il Consiglio per l'approvazione di una serie di adempimenti che sono quelli ai quali abbiamo provveduto fino ad ora e soprattutto per approvare la mozione che indica la direzione nella quale il Consiglio deve operare nel corso dell'anno a venire. Quindi, per questo motivo abbiamo deciso di riconfigurare un pochino il dibattito e di rinviare una discussione più approfondita sui temi, direi politici, di maggiore rilievo e che ci stanno più a cuore ad una riunione straordinaria che io con il vostro consenso e con l’approvazione di tutti, mi propongo di riunire una volta che il Ministro e i vertici dell'Amministrazione ci avranno dato le loro date, spero presto. Ma, se mi consentite, a questo punto vedendo le presenze: anche a una condizione che è quella di avere un’aula piena, perché non possiamo ingaggiare una discussione con i vertici dell’Amministrazione per rappresentare in quindici il Ministero e a carriera. Se siamo solo noi non andremo molto lontano e perderebbe di mordente anche l'azione che ci proponiamo di fare su alcuni temi che sono molto delicati.

Io vorrei anche cogliere l’occasione di questo incontro per mandare un saluto particolare ai nostri colleghi che sono letteralmente al fronte in questo momento e la cui azione non è sempre adeguatamente riconosciuta. Alcuni di loro sono stati anche oggetto, cito il caso di Tripoli di queste ore, del nostro collega Vincenzo Schioppa al quale va tutta la mia personale solidarietà ma anche quella di tutto il Consiglio e suppongo di tutta la carriera, perché  è molto difficile essere al fronte senza armi senza armi e poi sentirsi accusati di non saper fare il lavoro per il quale (e qui veniamo al nocciolo della questione) occorrono risorse, occorrono mezzi. Il poverino, da solo, lì, non è in grado di soddisfare delle richieste della cui legittimità poi ci potremmo anche interrogare (ma questi sono discorsi di dettaglio che non è il caso di fare qui). Comunque solidarietà a loro.

Consentitemi anche di ricordare un’altra cosa: tra qualche settimana noi celebriamo i 150 anni dell’Unità d'Italia. Di questo paese noi siamo, come ha detto il Presidente della Repubblica, un presidio istituzionale. Cito il Presidente della Repubblica ringraziando pubblicamente lo stesso Segretario Generale che insieme al Ministro ha voluto mandare un messaggio di apprezzamento per le parole che ci ha indirizzato, che però non corrispondono ad una diffusa, come dire, legittimazione da parte del Governo. Questo mi spiace dirlo, ma Cristina ha ricordato alcune infelici espressioni di alcuni esponenti del nostro Esecutivo che francamente ci fanno male, perché, seppure possa esserci stato qualche episodio di inefficienza o di inadeguatezza, sappiamo di essere mediamente all'altezza dei compiti che dobbiamo svolgere. Il problema è in quale misura ci viene lasciata la possibilità di svolgerli?

Il dibattito on line sulla mozione che tra un po’ Mario Boffo ci leggerà, ci illustrerà e commenterà a nome dei soci, è stato molto utile perché mi sento di dire che su quei punti raggruppabili in due grosse categorie, gli impegni immediati da parte del Sindacato a brevissimo termine e l’opera di vigilanza complessiva che dobbiamo svolgere a tutela dei nostri diritti e delle nostre prerogative, ci consente di dire che su quelle linee, su quei 14 punti che costituiscono la mozione, c'e un sostanziale consenso da parte dei colleghi.

Ora, io su tre azioni fondamentali, che il Consiglio intendere svolgere nel corso dei prossimi tre mesi, vorrei attirare la vostra attenzione. Si tratta di tre obbiettivi che in qualche modo sono già emersi dalle relazioni precedenti. Il primo è quello della sorta di class action che vogliamo avviare sulle promozioni bianche. Come voi sapete benissimo, soltanto gli individui possono fare ricorso avverso le decisioni che li riguardano, e tuttavia noi intendiamo sostenere soprattutto i più giovani. Cominceranno i promossi ad Ambasciatore. Io sono già in contatto con tutti i colleghi che sono stati appena promossi e che, al di là dell’appartenenza alle diverse sigle sindacali, sono perfettamente coesi nella ricerca di una revisione... come si dice… di un annullamento della decisione che li riguarda. La possibilità di stanziare il 10% del bilancio del Sindacato a favore di questi ricorsi è legata a due fattori. Il primo, contingente, e ve lo dico perché è un dato di fatto, la mia attuale posizione mi consente di non chiedere il distacco sindacale fino al mese di Luglio, il che fa risparmiare al Sindacato una certa somma che noi possiamo mettere  a disposizione di questa attività. Questo è un aspetto abbastanza vantaggioso per l'iniziativa perché in fondo l’ufficio del Commissariato per l’expo non è così impegnativo in questo momento come il lavoro che state svolgendo tanti di voi. La seconda condizione però è che la massa dei colleghi utilizzino al massimo uno o due studi legali: non più di tanti perché altrimenti si parcellizza a pioggia il potenziale contributo del Sindacato e l'effetto è un po' meno efficace. Quindi, cominceranno gli Ambasciatori, seguiranno auspicabilmente gli altri, anzi sicuramente noi ci impegniamo a che tutti facciano ricorso. E poi man mano andremo a sostenere soprattutto i più giovani ad aiutarli con un contributo dal bilancio del Sindacato.

La seconda linea d'azione immediata a breve termine sulla quale noi intendiamo agire, rilevando che non si riesce ad ottenerne una copia, è questo benedetto decreto missioni. E già questo... capisco che sia un imbarazzo anche per i colleghi dell’Amministrazione, perché questo decreto va avanti e indietro, non si capisce chi ce l'ha. Alla fine se dovremo subirlo senza poter interferire in nessuna maniera, o negoziare su nessuno degli aspetti di questo decreto, alla fine noi poi reagiremo in qualche maniera perché lo strumento delle missioni è per noi uno strumento di lavoro. Qualcuno faceva stamane, credo il nostro Presidente, un parallelo tra il ciclista e le gambe: la missione è il nostro metodo di lavoro, se noi non abbiamo le gambe, non possiamo pedalare. Io capisco che apparentemente c'è poco margine di manovra, perché al solito il drive di questa decisione sono i fondi, però allora si potrebbe anche ragionare sulle missioni necessarie... sulla quantità delle missioni e non sulla qualità del trattamento dei funzionari che comunque, nella configurazione che immaginiamo abbia il decreto, rischiano di dover investire personalmente per poter svolgere la missione: e questo, soprattutto per i più giovani (per tutti, ma soprattutto per i più giovani) questo non è accettabile. Noi ci stiamo attivando, siamo in contatto con l'Amministrazione, con il collega che è al Ministero dell'Economia, ma se dopo le modifiche che sono state già introdotte grazie all’azione del Consiglio che ci ha preceduto e della mia collega Cristina, se le modifiche concordate risultassero insufficienti, adotteremo le misure necessarie. Su questo io credo che non possiamo fare troppi passi indietro, bisogna attivare lo stato di agitazione con delle forme di resistenza alla missione.

Qui noi, purtroppo, ci scontriamo con il limite paradossale della diligenza, dello spirito di sacrificio, dell'attaccamento al servizio, ci sono varie declinazioni del tema, però con questo ci stiamo facendo davvero molto male, quindi forse dovremmo verificare, una volta adottato il decreto, una volta attivate le nuove procedure, quello che significa categoria per categoria, grado per grado, in termini economici, l'adozione del nuovo decreto e poi adottare le azioni del caso.

La terza concreta proposta che faccio è quella di portare a compimento il progetto di realizzare un convegno con i nostri colleghi prefetti. Mi sta dando una mano il collega Giovanni Brauzzi che siede in Consiglio con me e che seguirà particolarmente questa faccenda proprio per poter proseguire questo dialogo con altre categorie di funzionari dello Stato che si trovano in difficoltà nello svolgimento del proprio lavoro in questo momento.

Mi propongo di comunicare al Ministro l'esito di questa nostra riunione, soprattutto di trasmettergli la mozione che sarà adottata, in modo che si possa decidere di tenere questa Assemblea straordinaria nel corso della quale confrontarsi con lui e con tutta la dirigenza dell'Amministrazione sui temi fondamentali: temi sotto i quali poi possono essere in qualche modo ricomprese un po' tutte le voci della mozione.

Voglio però anche dirvi, guardando la platea con un pizzico di amarezza, che non faremo questa Assemblea se non ci saranno almeno cento persone sedute qui dentro. Convocherò l’Assemblea straordinaria, perché un’occasione di confronto con il Ministro e con il Segretario Generale, che sono disponibilissimi, anzi sono anche loro a volere questo incontro, ci fa molto piacere. Però dobbiamo sapere che la riunione non si può fare come fosse un'assemblea condominiale.

L'intera classe dei diplomatici si deve interrogare con il vertice politico su tre tematiche fondamentali:

        - il ruolo istituzionale del Ministero e degli uomini e delle donne che lo costituiscono,

        - le risorse di cui disponiamo e che sono del tutto insufficienti rispetto agli obiettivi, quindi eventualmente la revisione degli obiettivi che ci poniamo, perché anche questa è un’ipotesi di lavoro,

        - infine la comunicazione non intesa nel senso di propaganda, ma comunicazione intesa a far capire che cos'è che veramente dobbiamo fare, come lo dobbiamo fare e con quali strumenti.

È evidente che la crisi della politica si riflette anche su noi, perché svolgiamo un ruolo politico e non era ipotizzabile che un Paese che ha qualche motivo di preoccupazione sul piano politico poi non debba vedere riflettere su una categoria come la nostra queste difficoltà. Ed è per questo che dobbiamo discutere con i vertici dell'Amministrazione, perché se non risolviamo il nodo cruciale del nostro ruolo perdono vigore tutte le rivendicazioni che noi possiamo avere in materia di remunerazione e di risorse, di ristrutturazione e di riforme, di semplificazione e di innovazione, di valutazione e di formazione, di processi decisionali e di carriera. Tutto deve essere una funzione del ruolo che svolgiamo e che deve essere legittimato dal nostro Governo, non soltanto da noi. Noi abbiamo molto apprezzato le posizioni che ha preso l’Onorevole Ministro in passato. Lo stava dicendo Cristina a proposito del riconoscimento del nostro ruolo e della tutela dei nostri interessi. Però non possiamo negare di essere delusi dalla mancanza di risultati concreti e quindi questa Assemblea Straordinaria, se noi la facciamo, deve essere un momento di confronto su questo punto. Io immagino che il Governo conti su questa nostra propensione ad identificare gli interessi della carriera con gli interessi dell'Amministrazione, che tanto è utile al Paese quanto improduttiva per noi. Quindi mi vorrei augurare una maggiore partecipazione proprio perché non possiamo chiedere ad altri di aiutarci a superare la delusione e l'avvilimento che serpeggiano dentro le nostre fila. Dobbiamo farlo noi, e se noi non siamo in prima fila per farlo, difficilmente troveremo ascolto.

Su queste tre grandi tematiche che ho evocato, il ruolo, le risorse e la comunicazione, ci dobbiamo confrontare innanzitutto lanciando un dibattito sulla rete, come mi appresto a fare dopo questa riunione se siete d’accordo su queste linee. Dal nostro circuito sindacale deve venirci innanzitutto un'approvazione della linea e poi, perché no, idee, contributi, riflessioni, anche contestazioni. Noi, in sostanza, dobbiamo difendere l'assioma che tutelando i nostri interessi, tuteliamo l'efficacia dell'azione esterna del Paese. Perché in una società che è sempre più basata sulla conoscenza, una delle condizioni fondamentali per affrontare con successo la competizione internazionale, e svolgere il nostro compito, è la disponibilità di capitale umano qualificato, motivato e responsabilizzato, in grado di concorrere al processo decisionale prima, e poi della gestione delle politiche che vengono decise e che ne discendono in una maniera coerente ed efficiente.

Nessuno si rende conto più di noi di come in un panorama internazionale mutato ci sia bisogno anche da parte nostra di fare degli sforzi di modernizzazione e aggiornamento. Ma anche questo noi non possiamo farlo da soli. Quindi, io oggi mi fermo qui. Il contenuto della mozione dell'azione concreta  che il Consiglio si propone di svolgere nel corso del prossimo anno lo ascolteremo da Mario Boffo. Penso che il successo dell'Assemblea straordinaria sarà il banco di prova della nostra capacità di confrontarci sui temi che ci stanno a cuore, ma sui quali, fino ad oggi non mi sembra che abbiamo  ingaggiato, nonostante ci sia stato più di un tentativo, un dibattito molto efficace. Grazie.

 

Maccotta

Grazie, Maria Assunta. Prima di passare la parola ai colleghi, a coloro che vorranno intervenire, vorrei fare due notazioni. La prima raccomandare insomma che non ci sia folla solo in Assemblea Straordinaria... perché ci sarà folla, quando viene il Ministro ed il Segretario Generale c'è il richiamo. La folla deve esserci durante 365 giorni all'anno, perché sennò non serve a niente. C'era folla al luglio scorso per la Conferenza degli Ambasciatori, buoni propositi, poi sono passati sei mesi e non si è fatto nulla... né progressi... neppure noi ci siamo veramente mobilitati, abbiamo avuto la costanza di portare avanti, per cui, secondo me è un'azione per cui non si può esaurire con un'Assemblea, è un'azione che ciascuno di noi deve fare al suo livello, direi quasi nel suo foro interiore. Un'azione di autoconvincimento, perché si può perfettamente fare una bellissima carriera da soli, ma il mestiere comunque ne risente e non necessariamente se ne avvantaggia. E secondo me anche l'efficacia dell'azione che uno fa se tutti quanti non riescono ad esprimere, insomma, e a lavorare in condizioni migliori e con maggiore certezza.

Il secondo punto sulle promozioni bianche, io mi domanda se tutti debbano fare ricorso oppure uno solo e fa giurisprudenza... se uno vince, gli altri... riflettiamoci per risparmiare risorse... io me lo domando questo.

 

Accili

Quello che potrebbe avvenire, una volta acquisita l'incostituzionalità della norma con la prima serie di ricorsi, che è bene siano massicci, potrebbe rendere tutto più facile dopo. Perciò io prevedo che i cento promossi quest'anno lo debbano fare tutti il ricorso, perché poi ci sono i tempi per far decadere la norma.

 

Ravaglia

La dichiarazione di incostituzionalità farà ovviamente decadere la norma... ma questo avverrà prevedibilmente tra uno, due, tre anni, quando, speriamo, si sarà ritornati al vecchio sistema, questo è il punto purtroppo. Scusate l'interruzione, ma io butto il cuore oltre l'ostacolo, uno è fatto come è fatto... Ma se  - questo non deve essere ovviamente -  le promozioni bianche dovessero essere eterne, evidentemente sì, una volta dichiarata l'incostituzionalità la norma ritornerà ad essere com'era, con il rischio però che questo avvenga dopo i tre anni previsti di vigenza. Credo che, sentiti anche gli avvocati, come ho sentito, sia più saggio che ciascuno proceda individualmente.

 

Maccotta

C'erano delle mani che si erano alzate... Fabrizio Colaceci.

 

Fabrizio Colaceci, Consigliere SNDMAE

Grazie, presidente. Volevo ringraziare innanzitutto il presidente Accili per le parole di grande equilibrio che ha detto, i programmi sono quelli,  il Consiglio vi si riconosce, io sono Colaceci, adesso siedo nel Consiglio, vorrei fare un paio di osservazioni su quello che tu hai detto, Presidente, la prima sul problema della rappresentatività del SNDMAE, mi appoggio alle parole di Maccotta che dice facciamo azioni di proselitismo, hai perfettamente ragione, io credo che sia importante che ognuno di noi si ponga il problema e mobiliti anche quattro, cinque, sei colleghi e li faccia venire giù, si senta responsabile, in fondo quelli che siamo qui crediamo che comunque questo Sindacato abbia un ruolo e magari molti altri fuori da questa porta. Mi sono interrogato sul perché ci fosse un così basso tasso di elezione, quando votare è facilissimo e perché ci troviamo quattro gatti in questa sala, al di là del Ministro che viene… e credo che si possa fondamentalmente dare tre risposte: la prima, o siamo fenomenali, quindi ci si delega, fate vobis, perché in fondo l'avete fatto molto bene e continuate su questa strada, non la voglio nemmeno escludere perché siamo tutti molto pratici in questo mestiere; la seconda, siete pessimi, quindi non ci rappresentate proprio per niente e allora in questo dovrebbe esserci almeno l'onestà e la lealtà di venircelo a dire, quindi di provocare una riunione di dibattito che consenta all’Esecutivo, alla Presidenza, al SNDMAE tutto insieme, di prendere coscienza del punto in cui si trova e magari cambiare qualcosa se occorre aggiustarla, se occorre, come sempre occorre aggiustare e cambiare; la terza è la totale indifferenza, tu conosci bene quanto io sia nemico dell'indifferenza che è il male del Secolo, questa va combattuta fino all'osso sicuramente col proselitismo, con azioni esemplari, con la partecipazione, in fondo se stiamo qua, siamo eletti, è perché ci siamo messi in gioco, abbiamo cercato comunque di fare qualcosa che non è un nostro tornaconto e qua, caro Luigi, io devo dire che non credo alla carriera individuale, si può fare la carriera soltanto se esiste la carriera, qua io devo dire che è un concetto a cui tengo molto... nessuno pensi di farla franca qua dentro, il momento è quello, l'ora è quella, come lo ha ricordato l'Accili, se cade il prestigio della carriera.

Seconda osservazione mi ci aggancio subito, il tema delle promozioni bianche legatissimo al prestigio della carriera diplomatica.  Se il Sindacato fa un minimo di accettare passivamente,  al di là dei ricorsi, questo stato di fatto, il Sindacato si mette su di una linea perdente per  tutti gli iscritti, perché la promozione, grazie a Dio,  è uno di quei temi trasversali che tocca  il primo segretario, l’Ambasciatore, il Consigliere di Ambasciata, il Ministro plenipotenziario. Quindi è un tema di grande valenza per superare anche quelle inevitabili distinzioni che esistono all’interno dell’appartenenza alla carriera per gli interessi che il grado può comportare, che ci sono dentro questo sindacato come in tutti gli altri. Quindi, sì a quella che sarà l'azione dei singoli che ricorreranno,  grosso appoggio del Sindacato, direi anche visibile appoggio del Sindacato, ma non molliamo un cm sulla valenza politica di questo argomento. Di fronte al Ministro, di fronte al Segretario Generale, di fronte alla classe politica italiana, perché tocca il merito, quello che ci viene dato qua dentro non è qualche cosa che possiamo discutere sotto il profilo del senso dello Stato. Non ci si può chiedere: “Fate di meno e prendete di meno...”, c'è un rapporto di lavoro, c’è un rapporto che richiede investimento professionale e personale dietro questa carriera, che durano anni, sacrifici che durano anni e che arrivano ad essere compensati, e lo sappiamo tutti benissimo, solo in parte. Quindi, per cortesia, usciamo dalla logica nefasta di sentirci soddisfatti con quello che abbiamo e grazie a Dio che piove… e quindi se piove, tuona ed è meglio che io mi ripari, perché non è questa la filosofia, perché se si investe nella politica estera, la diplomazia deve essere quella forza che lo dice e non dovremmo avere  difficoltà, perché abbiamo una grande diplomazia e lo sappiamo tutti senza doverci elogiare, autoelogiare, abbiamo ancora una tradizione da difendere e in terzo luogo siamo ancora in un Paese che vive di pane e diplomazia e pure questo lo sappiamo... stretto, lungo e senza risorse. Quindi se non ce le cerchiamo, con acume, con determinazione e con motivazione noi non facciamo un passo. Ecco, questo mi sembra il crinale in cui ci troviamo oggi e non è facile, comprendo che non è facile… dovremmo tutti abbiamo paura  di mettere la luce su qualche cosa che poi potrebbe essere interpretato come il privilegiato che viene toccato, la casta… No, questi sono dibattiti che ce li siamo già lasciati indietro da tempo... il diplomatico di oggi non teme, non dovrebbe temere di sentirsi appartenente a una casta, sappiamo quello che facciamo qua dentro e lo sanno anche le forze sane della Nazione, che sia nell'imprenditoria, che sia nel settore pubblico, che sia nella classe politica. Lo sanno, ce lo hanno dimostrato, sono venuti qua,  ce lo hanno detto. Più di questo... Quindi assolutamente bandi a ogni forma di autocommiserazione o tanto peggio di andarsi a rintanare in nicchia come una grande parte di questo Paese oggi sta facendo. Poi, hai detto bene, noi abbiamo una crisi, siamo gente  che risente molto della crisi della politica, e questo sarebbe inevitabile, hai detto una formula secondo me giustissima oggi c’erano un paio di articoli che certamente non vi sono sfuggiti su Le Monde, erano in rassegna stampa, questo è un interrogativo che si pongono anche Oltralpe, ma ce lo poniamo anche noi.  Mi domando su questo, forse avremo occasione di riparlarne in Consiglio se non convenga creare un tempo forte di riflessione sul nostro ruolo all'interno della Farnesina, quindi al di là del convegno con i Prefetti, che secondo me è importantissimo e sarà un segnale forte  che diamo allo Stato, all'Amministrazione e alla parte esecutivo dell’Amministrazione e dello Stato,  forse anche dedicare la Conferenza straordinaria ad un tema, quando la faremo, se così si può, potrebbe essere l’idea per, ripeto, mobilitare un po' di forze nobili, anzi tutte le forze nobili che fanno parte della nostra carriera. Scusate se sono stato un po' lungo, ma ci tenevo un po’ a dirle queste cose.

 

Maccotta

Grazie Fabrizio per questa esposizione molto calibrata e molto grintosa, devo dire, dello stato dell'arte e della situazione. Altri interventi?

Allora a questo punto, se mi permettete, passerei la parola a Mario Boffo per l'illustrazione della mozione programmatica che poi dovremo approvare. Grazie Mario.

 

Mario Boffo

Grazie a tutti. Prima di iniziare a leggere, tre rapidissimi commenti ad alcune cose che sono state dette, che non necessitano di spiegazione. Vorrei innanzitutto pregare Fabrizio Colaceci di scrivere quello che ha detto e mandarlo sulla rete sndmail affinché si possano raggiungere tutti i colleghi che non sono qui. Ringraziamenti naturalmente a Cristina, sono già stati detti e mi associo al mille per mille e al mille per mille mi associo agli auguri per Maria Assunta Accili e per tutto il Consiglio. Vorrei dire che abbiamo conosciuto molti di noi, dal Consiglio e dall'esterno al Consiglio, un momento,  scusatemi, un pizzico di retorica, esaltante anche sul piano personale in occasione della Conferenza Ambasciatori. E' stato  un momento in cui  forse non abbiamo ottenuto molto sul lato pratico e lo so, ma siamo riusciti a mandare i messaggi giusti, e abbiamo visto membri del Consiglio, abbiamo visto membri, esponenti della base, abbiamo visto anche persone non appartenenti al Sindacato, abbiamo visto anche Ambasciatori importantissimi che più o meno discretamente, più o meno formalmente o informalmente,  e non parlo solo di quelli che si son espressi come Surdo ecc, si sono associati alla linea che ci ha unito in quel contesto. Ultimissima cosa, comunicazione, lo ha detto Maria Assunta, un tema fortissimo, controverso, perché non deve essere propaganda, deve essere sincera,  deve essere tutto quello che sappiamo, ma un messaggio fondamentale che deve essere spiattellato in faccia a tutti, dal Governo fino anche all'opinione pubblica nei modi, certo, difficili ecc.: possiamo avere la politica che vogliamo, possiamo avere lo Stato, federale o comunale, possiamo fare tutto quello che volgiamo, ma le istituzioni centrali sono quelle e devono essere quelle e tanto più devono essere forti - come è in tutti i Paesi federali, Dio Benedetto - quanto più lo Stato italiano va verso una trasformazione in senso federale.

Chiedo scusa di questo fuori programma, ma non voglio dimenticarmi di queste cose.

Passo ora a leggere come da programma il testo della mozione del SNDMAE.

"L’Assemblea Generale dei Soci conferma lo stato di agitazione proclamato per protestare contro le misure adottate con la manovra economica del luglio scorso che minano la funzionalità della Farnesina, l’efficacia della sua riforma e il suo determinante contributo alla proiezione internazionale del Paese, chiede al Governo di garantire e valorizzare le funzioni istituzionali di indirizzo e coordinamento proprie del Ministero degli Affari Esteri e dà mandato al Consiglio di perseguire i seguenti obiettivi prioritari:

 

1.        Vigilare affinché non intervengano ulteriori riduzioni del bilancio del Ministero degli Affari Esteri tenendo conto non soltanto delle obbligazioni assunte dall’Italia sul piano internazionale e della complessità dell’azione da condurre a difesa degli interessi nazionali, ma anche del comportamento particolarmente virtuoso seguito dall’Amministrazione in materia di contenimento della spesa.

 

2.        Operare affinché siano corrette le inaccettabili disparità in materia di “promozioni bianche”, età pensionabile e trattamento di quiescenza, introdotte da norme di dubbia legittimità costituzionale che creano inammissibili discriminazioni tra funzionari d’identico grado ed età, troncando in alcuni casi legittime aspettative di fine carriera, ed assistere  quanti adiranno le vie legali contro i relativi provvedimenti attraverso azioni collettive in nome del Sindacato.

 

3.        Contrastare l’adozione delle nuove norme sul pagamento delle spese di missione che disconoscono il valore delle prestazioni supplementari implicite nell’attività da svolgere fuori sede, comportano condizioni operative disagevoli, non del tutto decorose per l’immagine complessiva del Paese, e addossano ai singoli inevitabili oneri addizionali.

 

4.        Stimolare il Governo alla ricerca di un allineamento tra obiettivi prioritari di politica estera e mezzi disponibili, promuovendo un’approfondita riflessione sui vantaggi di una rete diplomatica adeguata alle esigenze del Paese che operi in stretta sinergia con Uffici ICE e rappresentanze regionali ed offrendo un contributo critico all’esercizio definito di “razionalizzazione e ristrutturazione” della rete all’estero con particolare riguardo alla distribuzione ed organizzazione dei Consolati, degli Istituti di Cultura e delle Unità Tecniche Locali della cooperazione.

 

5.        Monitorare l’applicazione della riforma ed incoraggiarne gli aspetti innovativi con riferimento all’impatto del nuovo assetto ministeriale non soltanto sulla prestazione complessiva della struttura e delle sue articolazioni all’estero, ma anche sul rendimento e sulla motivazione dei dipendenti di ogni grado e categoria.

 

6.        Adoperarsi perché sia riconosciuto l’apporto della componente femminile al funzionamento dell’Amministrazione e perché siano rimossi gli ostacoli che si frappongono di fatto all'attribuzione alle donne di gradi e posizioni di superiore responsabilità.

 

7.        Perseguire l’adozione di politiche della famiglia che tengano conto, soprattutto con riguardo al servizio all’estero, della condizione dei coniugi, della tutela della salute del nucleo familiare, di adeguate politiche assicurative, della scolarità dei figli, della situazione di tutte le coppie di fatto.

 

8.        Sollecitare il proseguimento dell’opera di semplificazione regolamentare e sostenere la modernizzazione del Ministero, con particolare riguardo alla formazione continua, strumento primario di accrescimento del capitale umano che costituisce il patrimonio essenziale dell’Amministrazione, e all’informatizzazione dei servizi attraverso un maggiore coinvolgimento degli utilizzatori finali, con l’obiettivo di snellire le procedure e migliorare l’efficienza delle strutture.

 

9.        Partecipare attivamente al processo di revisione di leggi quali quelle relative alla cittadinanza ed al voto all’estero che presentano limiti oggettivi di applicabilità.

 

10.    Controllare l’applicazione delle nuove procedure di valutazione dei funzionari perché sia evitato l’appiattimento dei giudizi, siano riconosciuti i meriti e siano evidenziate le differenti qualità individuali allo scopo di valorizzare le competenze acquisite.

Impegnarsi perché le valutazioni di tutto il personale del Ministero costituiscano degli strumenti d’incentivazione e di responsabilizzazione utili ad attestare il valore dei singoli dipendenti, a riconoscerne il contributo allo sforzo comune e a motivarne l’impegno in vista di riconoscimenti appropriati.

 

11.    Esigere l’applicazione di criteri certi e trasparenti per l’assegnazione degli incarichi in Italia come delle sedi all’estero che includano anche forme di pubblicità dei posti al Ministero, di quelli di Console Generale di I Classe e, fatte salve le prerogative del consiglio dei Ministri, di quelli di Ambasciatore. 

 

12.    Incoraggiare il ricorso a ipotesi alternative, ma qualificanti di impiego delle professionalità dei diplomatici, presso il SEAE, altri settori della Pubblica Amministrazione, Organizzazioni Internazionali ed imprese private.

 

13.    Tutelare le legittime aspettative di carriera di tutte le fasce d’età approfondendo anche lo studio di interventi eventualmente mirati a svincolare le funzioni dall’appartenenza al grado.

 

14.    Promuovere maggiore attenzione per la qualità dell’ambiente di lavoro favorendo la correttezza delle relazioni gerarchiche, la distribuzione equilibrata degli incarichi, l’applicazione di standard operativi uniformi, la partecipazione attiva e motivata del personale nonché il decoro e la sicurezza degli Uffici."

 

E' una mozione che comprende un po' tutti i temi sul terreno di questi anni, e che nel contempo purtroppo rischia di non potere prevedere tutto, perché ci possiamo immaginare che altri problemi possano sorgere in futuro. Ma è importante coglierne lo spirito.

Mi sembra che questa mozione copra veramente l'esigenza e gli interessi di tutti noi, quale che sia la fascia generazionale, grado e così via. Mi sembra che da un punto di vista stilistico associ la necessità di essere puntuale, perché è questo il documento su cui si baserà l'azione del Consiglio quest'anno, ad una relativa capacità di sintesi. Alla definizione di questi punti, alla scrittura della mozione va riconosciuto una partecipazione significativa della rete, in questi giorni la mozione è stata presentata da Maria Assunta alla rete sndmail... sulla nostra rete e alcuni sono intervenuti, arricchendo quindi di contenuti e di argomenti.

Mi piace sottolineare alcune cose di questa mozione. Intanto, forse per caso dalla stampa, viene fuori che c'è una pagina uno e poi le altre pagine. Nelle altre pagine sono contenute, quindi dalla due in poi, temi importantissimi, temi sui cui battagliare su cui assolutamente ottenere dei risultati nello spirito appunto come è stato detto dai relatori e da Colaceci, quindi temi importantissimi sul piano sindacale. Nella prima pagina ci sono quattro punti che oltre ad avere ovviamente valenza sindacale importante sono strategici e identitari, soprattutto il punto 2 e il punto 3, la questione delle promozioni e la questione delle missioni hanno una profonda valenza identitaria per la nostra carriera, per i motivi che sono stati detti:  funzionari il cui mestiere è andare all'estero non gli si può dire: "Andateci gratis o quasi", perché significa dire che siete inutili. E così una carriera che si vanta di andare avanti sulla base del merito non gli si può dire: "No, vabbè vi promuoviamo ma tanto non vi riconosciamo il dovuto". Quindi sottolineo la valenza identitaria di questi due punti.

Mentre sono altamente strategici il punto 1 e il punto 4, non solo strategici sul piano ovvio e immediato delle riduzioni di bilancio che dobbiamo contrastare ma anche sul piano dell'organizzazione che ci vogliamo dare, sul piano della linea che vogliamo condividere con il Governo e della razionale visione che dobbiamo avere della politica estera e della partecipazione dell'Italia al mondo, perché è da ciò che il Ministero, la politica estera italiana, il Paese nelle sue proiezioni e, nella parte che ci riguarda, il nostro sindacato, possiamo ritrovare veramente una nuova identità di intenti.

Direi che queste sono le cose che mi sembra di poter rilevare. Altri temi importanti sono il punto che riguarda i temi della famiglia. In una carriera che purtroppo, ci piaccia o meno, fa partecipare la famiglia alle nostre pene e ciascuno di noi credo ne abbia prova nella propria carriera. E vorrei sottolineare una cosa. Parliamo della riforma, parliamo di tutte queste auspicate o auspicabili modifiche. C'è un discorso fondamentale che dico sempre, anche se mi rendo conto che è difficile, noi dobbiamo procedere a un cambiamento di cultura. E' un tema delicato. Analogamente a quanto sta succedendo come sappiamo tutti nel Medio Oriente in cui mi sembra di poter rilevare la poca fondatezza, non dico di tutte, ma di molte delle categorie mentali, delle categorie di approccio tradizionali, di categorie di politica estera come noi come l'Europa, come l'Occidente che abbiamo praticato sinora... anche nel nostro mestiere dobbiamo uscire un po' dalle categorie che hanno indotto il nostro comportamento sia come funzionari sia come carriera sia come ministero. di più non saprei aggiungere. Ma credo che anche l'Amministrazione dovrebbe fare uno sforzo immenso per capire quali incentivi, quali aspetti di regolamenti in essere possano essere motivazionali a un cambio virtuoso della nostra cultura.

Mi fermo qui. Io credo che sia stata tutto sommato una cosa utile avere due assemblee, perché con il Ministro potremo forse evitare questi passaggi, diciamo così, dovuti, statutari, burocratici e concentrarci sui temi politici, perché tali sono, delle nostre rivendicazioni; naturalmente sappiamo tutti quali sono. Naturalmente dobbiamo essere tanti, dobbiamo tutti i presenti qui, dobbiamo cominciare da domani, sulla base della lettera al Ministro che immagino sarà presentata in rete. Tutti noi dobbiamo scrivere e nessuno si deve ritenere esentato per aver partecipato all'Assemblea, dicendo: "Vabbé, ho fatto il mio", no, non basta e ciascuno di noi deve veramente, anch'io, fare uno sforzo per convincere tre o quattro colleghi. Se ognuno di noi ne porta tre o quattro abbiamo riempito la sala ed abbiamo reso un servizio al Sindacato, alla carriera e al Ministero.

 

 

Maccotta

 

Mario torna in Sala per fare una domanda a se stesso... A parte gli scherzi, complimenti per questa road map che hai ben sintetizzato, i quattro punti che indicano le priorità, gli obiettivi strategici e la valenza identitaria. Credo che si veramente questo il quadro in cui dobbiamo operare, ci dobbiamo attrezzare per la battaglia, se si può chiamare così, nei prossimi mesi. Ma io non voglio monopolizzare il microfono, se ci sono interventi ai lati o di fronte a me, ben volentieri cedo la parola.

 

Stefano Marguccio, Consigliere SNDMAE

Io sono Stefano Marguccio. Lavoro adesso qua in Rappresentanza. Sono membro del Consiglio. Volevo riallacciarmi all'intervento, alla chiusura di Mario Boffo sulla parte di cultura. La cosa che mi colpisce e che ho esternato anche durante l'incontro che abbiamo avuto con i giovani colleghi è che i giovani colleghi non ci siano... adesso forse ce ne è uno lì con i capelli più neri dei miei... io ho i capelli bianchi già e tanti in stanza hanno già iniziato a perderli. Questo io lo trovo un segnale molto grave, al di là della partecipazione all'Assemblea, perché sappiamo tutti che i giovani colleghi sono chiusi negli uffici e li fanno uscire solo sotto libertà vigilata, ma proprio sul fatto che nessuno si sia candidato neanche. E' la prima volta da quando io seguo il Sindacato, io sono nel consiglio  per la terza volta quest'anno, però non c'è nessun neo entrato che si sia neanche candidato. E questo credo sia un segnale per noi perché il Sindacato abbia anche un ruolo culturale, quello che io penso è che i giovani colleghi non si trovino stimolati a partecipare perché noi parliamo realisticamente solo delle cose realistiche, cioè le promozioni, lo stipendio, le questioni soltanto concrete. Io penso invece che il Sndmae debba essere una sorte di precursore di quello che l'Amministrazione dovrà essere, cioè uno stimolatore all'Amministrazione perché faccia dei passi in avanti, che intercetti quella che è un'aria nuova che, come diceva Mario Boffo, sta circolando. Non saprei se magari si potrebbe aggiungere una parte della mozione, inserire da qualche parte questo stimolo che il Sndmae dovrebbe avere di far cambiare un po' la cultura organizzativa, valoriale, del Ministero in un modo più stimolante... la "Presidenta" ci diceva che i funzionari debbano essere motivati. Io penso che mai come oggi i colleghi siano  demotivati in modo terribile... dove vado vado, io quando torno al Ministero dalla Rappresentanza dico sempre: "Che bello che sono in Rappresentanza", dove, diciamo, è un ufficio interessante ma non è certo uno degli uffici di punta del Ministero, lo sappiamo bene. Vuol dire che c'è un clima sofferente, mettiamola così. Allora io penso che il Sindacato possa stimolare un po' a tirare fuori delle idee nuove che almeno ci facciano sognare un Ministero diverso. Quindi, non so... faccio questa proposta di inserire qualcosa riguardo a questo cambiamento culturale all'interno della Mozione. Grazie.

 

Maccotta

Giovanni Brauzzi...

 

Giovanni Brauzzi, Consigliere SNDMAE

Pur capendo benissimo le ragioni che spingono a formulare proposte di questo tipo,  sono contrario a trasferirle in una integrazione alla mozione. Rischiamo altrimenti  di fare della mozione una sorta di psicanalisi collettiva. Questo è un documento sindacale, una base su cui operare con l'Amministrazione. Ci sono problemi che vanno oltre la mozione, lo sappiamo. Non possiamo non esprimere disagio di fronte al degrado che vediamo avanzare  ma ci dovrebbe motivare, proprio in queste circostanze, l’ orgoglio della nostra professionalità, il saper tenere la testa sulle spalle in momenti in cui tutti attorno a noi sembrano “perdere la bussola”. In effetti, queste sono giornate del tutto particolari, veramente ci sta scoppiando addosso il mondo a noi vicino. Molte delle fondamenta della nostra politica estera sono evidentemente messe a repentaglio.  Mi sembra quindi che il problema di una sala mezza vuota perda decisamente di rilevanza viste le circostanze particolari in cui ci troviamo oggi a tenere quest’Assemblea. Guardiamo quindi avanti e vediamo di reagire al disagio di categoria, su cui siamo tutti d'accordo, con uno scatto d'orgoglio. Tutto sembra crollare attorno a noi ma rimane ferma la convinzione dell’importanza del nostro ruolo e delle nostre funzioni, ancora più cariche di valore aggiunto per il Paese, quanto più vacillano i punti di riferimento del “business as usual”.  E questo scatto d'orgoglio  ci deve portare a preparare adeguatamente l'Assemblea straordinaria, non solo in termini di partecipazione ma anche in termini di contenuti.  Ho trovato più deludenti dell’odierna sala mezza vuota, le scarse reazioni che abbiamo avuto alla prassi innovativa di far circolare per tempo la bozza di mozione dell’Assemblea. Ci sono state integrazioni, ci sono stati commenti, ma non poi in misura così massiccia come era successo altre volte in altre circostanze. Quindi, secondo me, adesso più che integrare la mozione, pur con argomenti pur validissimi, vediamo di prepararci ad uno scatto di orgoglio collettivo. Il problema non è solo italiano, lo abbiamo già detto. E’ già stato citato quel gruppo di colleghi francesi che sottolinea come “diplomatici non ci si improvvisa”, dobbiamo fare nostro questo slogan.  Vediamo anche i problemi che incontra adesso la diplomazia americana, da quando è stata messa in piazza da Wikileaks, ma che in fondo dimostra una professionalità importante, vorrei che riuscissimo ad essere altrettanto efficaci, concreti, sintetici nelle nostre comunicazioni... C'è un problema di ruolo della diplomazia, che certamente in Italia trova delle ragioni specifiche, però poi abbiamo anche una sorta di crisi di identità da condividere con tanti altri colleghi stranieri. Vediamo quindi di concentrare le energie per la preparazione della prossima riunione in un sapiente equilibrio tra la reiterazione delle ragioni del disagio, che si traduce in precise richieste sindacali, e lo scatto di orgoglio collettivo, che rivendica il nostro ruolo positivo per il Paese e chiede considerazione e rispetto. Sono, credo, due facce della stessa medaglia. Grazie.

 

Maccotta

Grazie, Giovanni. Hai detto molte cose, anche Stefano, molte cose che meriterebbero non dico un'altra Assemblea, ma sicuramente una reazione, una meditazione, una riflessione da parte di tutti. Io penso che è curioso che da una parte si crea questo SEAE e dall'altra noi siamo qui a dibattere sul nostro ruolo. La prima cosa da fare, secondo me, sarebbe un po' capire, dato che sono scesi in campo con Le Monde su questa crisi che ha il Quai d'Orsay, che è un po' analoga a quella che abbiamo anche noi e vedere forse se... e non so se su questo Pier Francesco vuol dire qualche cosa. Forse una saldatura con gli altri SNDMAE dei Paesi europei, anche loro, perché non siamo solamente noi ad avere problemi su che cos'è la diplomazia. Ho impressione che è un problema generalizzato in Europa. Ieri c'era un bel seminario al quale partecipava De Bernardin: "Esiste la politica estera europea?". E' un problema che è più complesso e ci sono le due cose: c'è il disagio per la condizione con la quale esercitiamo il nostro ruolo, le risorse, la vessazione... e poi c'è un disagio più ampio sul ruolo della diplomazia in questo momento e della diplomazia dei Paesi europei. Per cui secondo me si intrecciano le due cose, una cosa più alta, più culturale, insomma sui contenuti della politica estera e un aspetto relativo agli strumenti. Perciò io penso che se il SNDMAE forse potrebbe fare un'azione di saldatura con gli altri sindacati diplomatici dei Paesi dell'UE e vedere un po' loro cosa fanno, che battaglie portano avanti, sarebbe interessante capire un po' loro come vivono questa situazione di difficoltà... se esiste una difficoltà a livello delle altre amministrazioni e se esistono dei punti in comune che probabilmente rafforzerebbero la nostra azione... che non sia solo un'azione in Italia, concentrati su noi stessi. Io la butto lì come proposta.... Poi ce ne possono essere tante altre. Altri interventi?

 

Pier Francesco Zazo, Vice presidente SNDMAE

Ne parlavo poco fa con Luigi Maccotta. Mi sembra un'ottima proposta e se ricordo bene in passato ci sono stati dei contatti con sindacati di diplomatici dei Paesi dell'UE. Penso che questa sia una cosa da fare e se il Presidente è d'accordo, riprenderemo tali contatti.

Colgo l'occasione per fare le mie riflessioni. Ho apprezzato l'intervento del Presidente uscente. Mi ha colpito l'espressione "insulti" subiti dalla carriera diplomatica. Io ho sempre appartenuto alla schiera dei sostenitori silenziosi al SNDMAE. Non ho mai partecipato attivamente, però negli ultimi anni mi sono indignato perché ho visto delle prese di posizione contro il MAE che non posso non considerare un attacco alle Istituzioni. Ho pertanto ritenuto mio dovere partecipare più attivamente all'attività sindacale e vorrei che questo messaggio fosse recepito soprattutto tra i colleghi più giovani. Credo che il maggior coinvolgimento dei colleghi giovani sia un primo obiettivo che dobbiamo perseguire.

Ho anche molto apprezzato l'intervento di Maria Assunta Accili che ha giustamente evidenziato i due grandi temi strategici che dobbiamo affrontare con il Ministro e il Segretario Generale nell'Assemblea straordinaria, cioè quello della difesa del ruolo istituzionale del MAE, ed il problema delle risorse insufficienti del MAE.  Il primo tema, quello della difesa del ruolo di indirizzo e di coordinamento della politica estera, mi sembra un punto centrale. Vi faccio l'esempio della Cooperazione Italiana, una realtà che conosco bene avendovi lavorato a più riprese. Pochi giorni fa, parlando con il Segretario Generale, ho evidenziato che il 72% dell'aiuto pubblico allo sviluppo italiano (APS) è oramai controllato direttamente dal MEF, laddove solo il 17% dell'APS è gestito dal MAE. L'attività di cooperazione è svolta dal MAE con risorse finanziarie e umane assolutamente insufficienti. Nella mia veste di Funzionario Preposto all'UTC posso disporre di un corpo esperti di sole 42 unità (un terzo rispetto all'organico di 120 unità previste dalla legge 49 del 1987), con un'età media pari a 61 anni. La DGCS, già indebolita dalla carenza di risorse finanziarie ed umane, non è poi messa nelle condizioni di poter lavorare adeguatamente, in quanto l'attività di cooperazione è soggetta ad una miriade di defatiganti controlli formali di natura amministrativo-contabile.

Del resto di esempi di una lenta erosione del ruolo centrale di indirizzo nella politica estera spettante al MAE ne possiamo fare tanti altri.

Giustamente nella mozione si evidenzia l'importante ruolo di coordinamento che spetta al MAE in campo economico e della necessità di rafforzare in tale quadro la sinergia con l'ICE.

A mio avviso il compito del SNDMAE è da un lato dare un contributo di riflessione su grandi temi strategici e dall'altro affrontare problemi operativi quali quelli elencati nella mozione: in primo luogo i problemi delle "promozioni bianche", delle inique diarie di missione e delle disparità di trattamento in materia di pensioni.

Come SNDMAE dobbiamo avere un doppio ruolo: da un lato stimolare un dibattito dei soci sui grandi temi e dall'altro però essere anche operativi e pratici e tutelare l'interesse dei nostri iscritti su questioni concrete. Grazie.

 

Maccotta

Grazie, Pier Francesco. Altri interventi, commenti... niente? Non so se Maria Assunta vuoi tu riassumere un attimino e dirci un po' da qui dove andiamo.

 

Accili

Da qui noi andiamo nelle seguenti direzioni: sui tre punti che ho evocato come immediate attività del Sindacato, se la mozione verrà approvata come immagino questa sera, noi procediamo. Siamo già in contatto con i colleghi promossi Ambasciatori, seguiremo la questione delle promozioni bianche in quel senso. Stiamo seguendo anche la faccenda del decreto missioni. Io spero di ottenerne il testo a un certo punto, un certo giorno... Temo che su questo testo che ci sarà concesso vedere in uno stadio immagino finale o quasi di approvazione ci sia poco da discutere e quindi temo che su quello noi dovremo attivare delle azioni di protesta che valuteremo in base all'impatto che queste missioni hanno sul nostro portafoglio. Terza e ultima cosa il Convegno dei prefetti, sono le tre attività immediate.

Noi poi per quanto riguarda, invece, la convocazione dell'Assemblea straordinaria, io penserei di agire in questo senso. Intanto domani farò al Ministro una proposta concreta, in base al mandato che eventualmente oggi ci vorrete affidare, di riunirci per discutere quei temi che ho evocato. Dopodiché lancerei alla rete una richiesta di contributi per prepararsi al dibattito in maniera adeguata e fare, come diceva Giovanni, una preparazione appropriata. Dopodiché, avendo la certezza di un numero congruo di adesioni, sceglierei una data che sia conveniente per tutti per procedere alla convocazione.

Sulle altre questioni che sono elencate nella mozione, si tratta in parte di vigilare a che non avvengano certe cose, o se abbiamo il sentore che stiano per avvenire, mobilitare la base. Su altre problematiche occorre coltivare il dialogo con l'Amministrazione che oggi devo riconoscere è stato produttivo. Non abbiamo fatto nessun cenno a questo fatto, ma in fondo il Sindacato deve guardare sempre avanti a quello che resta da ottenere. Alcune cose sono avvenute che non erano da buttare via: per esempio il bilancio di sede è stato da un punto di vista operativo un guadagno. Io che il bilancio di sede ho avuto la ventura di amministrarlo quando c'era una sola sede al mondo che ce l'aveva per motivi accidentali nell'isola che non c'è, so benissimo che è un vantaggio solo se si hanno risorse sufficienti altrimenti non sai se pagare lo stipendio o la bolletta della luce e il bilancio di sede non serve a niente; ti serve soltanto per essere in braghe di tela su tutta una serie di settori. Dal punto di vista operativo va benissimo, il giorno che avremo risorse appropriate. Il problema è che le risorse non ci sono. La rete, lo sappiamo è in crisi, le sedi ci cascano in testa.... Era Fabrizio o forse Antonio che oggi è in missione, che giustappunto ieri mi chiedeva: "...ma che ti avanza per caso un toner?". Quando i colleghi ti fanno domande di questo genere perché tu lavori presso il "ricco" commissariato...: ma di che cosa stiamo parlando?

Adesso non voglio fare la situazione più drammatica di quanto non sia, pensiamo positivamente, come dicono gli anglosassoni, e facciamo la nostra parte, cercando di mobilitare i colleghi ad una partecipazione non solo fisica all'Assemblea, come diceva Giovanni, ma intellettuale alla preparazione del dibattito, dopodiché tireremo le conseguenze. Perché se non riusciamo a ottenere questa mobilitazione, è difficile uscire dalla crisi e la coesione è la cosa più importante. In questa ultima tornata elettorale, si sono espressi credo 355 colleghi, che rappresentano il 57% degli associati. Va benissimo, però non basta. E' nei momenti di crisi che la coesione è fondamentale, almeno sui grandi temi. Io sono pronta ad identificare il minimo comune denominatore che ci unisce. Poi sui dettagli ci saranno categorie di età, che possono avere delle esigenze diverse e perché no, essere anche in contrasto una con l'altra: questo fa parte del sano dibattito all'interno del Sindacato.  Però su alcuni argomenti fondamentali: se non siamo tutti d'accordo, beh allora effettivamente potrei avere una crisi di coscienza e potrei interrogarmi sull'opportunità di essermi messa a disposizione dei colleghi in un momento nel quale, vedendo la crisi, pensavo che impegnarmi personalmente sui problemi potesse aiutare... Comunque sono a disposizione e ringrazio tutti dell'appoggio e dell'aiuto che mi potrete dare in questo difficile compito. Buon lavoro a tutti e grazie ancora.

 

Maccotta

Io volevo fare solo una battuta: nelle due ore che abbiamo passato qui sono arrivate tre richieste di documentazione per domani mattina. Questo vi dà l'idea dei ritmi con i quali lavoriamo e della necessità veramente di pensare seriamente alle risorse. Grazie Maria Assunta, grazie a tutti. Buon lavoro.

Approviamo la mozione per acclamazione e ringraziamo ancora una volta Mario per averla illustrata in un in modo così efficace... grazie a tutti.

 

 

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