Proposta SNDMAE su avanzamento a ruolo aperto

 

La nuova prospettata configurazione organizzativa del Ministero va a ridurre da 17 a 11 le strutture dirigenziali generali rette da diplomatici, con una riduzione del 35%, e crea un nuovo livello gerarchico interposto tra i Direttori Generali ed i Capi Ufficio (ovvero gli istituendi Vice Direttori Generali/Direttori Centrali).

Ad alcune Direzioni Generali viene poi riconosciuto un rango superiore: in via di diritto, alle due Direzioni Generali per gli Affari Politici e di Sicurezza e per il Sistema Paese;  in via di fatto, anche, oltre che alle due precedenti, alle DDGG per l'Unione Europea e per la Mondializzazione, per il solo fatto di inglobare alcune Direzione Centrali geografiche.

E’ prevedibile dunque una situazione di strutture di serie A e strutture di serie B, con nocumento, in ultima analisi, del servizio anche per la moltiplicazione dei centri decisionali.

 

A fronte di questa piramidalizzazione della struttura gerarchica si creeranno come diretta conseguenza ulteriori disparità di trattamento: sia in un’ottica asincrona, tra le generazioni di funzionari che hanno potuto accedere ai gradi ed alle funzioni apicali nel quadro dell’attuale più ampio numero di posti dirigenziali generali  e le generazioni che non potranno beneficiare delle stesse condizioni; sia, in un’ottica sincrona, tra funzionari che potranno e quelli che non potranno - i più, evidentemente -  inserirsi o meno nelle posizioni chiave per l’avanzamento (in pratica nelle Direzioni “sovraordinate” o negli uffici della Segreteria Generale o del Gabinetto) o in quelle apicali.  In tal modo il sistema presenterà una accentuazione delle attuali già forti distorsioni, puntualmente lamentate dalla stessa Amministrazione, quali la concentrazione delle domande di assegnazioni di incarichi su alcuni posti specifici, che nelle serie storiche hanno dimostrato una valenza comparativamente superiore ai fini della promozione. Basta scorrere a tal fine lo studio statistico sulle promozioni a ministro plenipotenziario realizzato due anni fa dal SNDMAE. Sistema che costituisce, nel suo complesso, un cattivo impiego delle risorse umane a disposizione, anche perché giunge, a causa delle sue insite distorsioni, a demotivare gravemente una percentuale molto alta di funzionari, ossia tutti coloro che si vedono senza ragione sostanziale se non la mancanza di posti preteremessi una volta, ed in seguito ripetutamente “saltati”. Il tutto in una carriera che ha bisogno di continue motivazioni ad andare avanti, poiché richiede impegno e sacrifici.

E' chiaro che è  necessario un correttivo che, ristabilendo le pari opportunità, favorisca contemporaneamente la liberazione di energie dedicate al lavoro ed all’interesse del servizio più che, come spesso purtroppo avviene, alla autopromozione individuale. 

 

Al fine di migliorare il funzionamento del Ministero, il SNDMAE propone di concentrare la competizione solo sugli incarichi, sulle posizioni, e non, come ora avviene, anche sul grado Si tratta, come già anticipato all'on. Ministro, dell'avanzamento a ruolo aperto, ovvero della possibilità per gli organi competenti (le Commissioni d'Avanzamento ed il Consiglio dei Ministri) di promuovere al grado superiore tutti coloro che, avendone i requisiti, vengono ritenuti idonei ad essere promossi, ovvero ad esercitare le funzioni superiori.

Ogni attribuzione di funzione sarà oggetto di valutazione caso per caso, con il risultato di concentrare l'attenzione sul contenuto del nostro lavoro piuttosto che sull'avanzamento.

 

I costi, sostenibili, di questa riforma corrispondono al differenziale tra lo stipendio di base dei posti del grado superiore effettivamente disponibili ogni anno ed i funzionari effettivamente meritevoli della promozione al grado superiore. Riteniamo si tratti di una cifra che si può tranquillamente recuperare col "tesoretto potenziale" dei posti di Consigliere di Legazione attualmente disponibili in organico e con i fondi per il rinnovo del prossimo contratto.

 

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