INFORMATIVA SUL CALCOLO DELLA PENSIONE
E DELLA LIQUIDAZIONE
In considerazione dell’elevato interesse
dimostrato dai soci per la questione del calcolo della pensione e della
liquidazione, anche in relazione ad una casistica recente di uscite anticipate
dal servizio, finalizzate proprio ad ottenere valori maggiori di quiescenza, si
è pensato di condurre una ricerca specifica sul metodo con cui vengono
calcolate la pensione e la buonuscita, al fine di chiarire ai soci l’effettivo
funzionamento della dinamica servizio-attivo-pensione. Ciò è inteso anche a
chiarire le implicazioni legate a dimissioni o rientri anticipati dall’estero.
Premesso che per i colleghi che al momento dell’entrata in vigore della riforma
Dini (1995) non avevano almeno 18 anni di anzianità complessiva il calcolo
della pensione segue un canale diverso, dal momento che vige per i predetti un
sistema di calcolo misto (in parte retributivo ed in parte contributivo) e che
per i più giovani il sistema sarà solamente contributivo, ci siamo concentrati
sulla tematica relativa ai funzionari con più di 18 anni di anzianità al 1995,
per i quali il calcolo è illustrato nella scheda allegata.
Emerge dalla scheda come la voce che
maggiormente influisce su pensione e liquidazione è – al di là di differenze di
limitata entità – l’indennità di posizione.
Essa
varia da persona a persona, non solo in funzione del grado, ma soprattutto in
funzione dell’incarico attribuito dall’Amministrazione per i funzionari in
servizio a Roma. Per chi si trova in servizio all’estero essa è fissata in un
valore minimo, calcolato unicamente in base al grado.
La
differenziazione dei valori dell’indennità di posizione è regolata dall’art.
20 dell’accordo economico della carriera diplomatica, che elenca dalla a)
alla f) i diversi livelli, in relazione al grado ed all’incarico attribuito
dall’Amministrazione.
Per il grado di Ministro la retribuzione di
posizione a Roma varia da un minimo di 21.000 ad un massimo di 31.000 (per il
Vice Capo di Gabinetto ed equiparabili), fino ai 65.000 del Capo di Gabinetto,
dei Direttori Generali e dei Capi Servizio. All’estero essa è fissata in
13.277,56. La differenza fra le due prime cifre rispettivamente e l’ultima,
denota quanto influisce il fattore servizio in sede rispetto al servizio
all’estero(7.000 Euro l’anno nel primo caso e circa 10.000 l’anno nel secondo
caso). Se si dividono queste cifre rispettivamente per 13 e si prende l’80%
della cifra ottenuta si avrà la quota mensile di differenza che moltiplicata
per gli anni di anzianità complessiva determina la differenza in meno o in
più nel valore della liquidazione: 615 Euro ovvero 515 Euro per anno di
servizio.
Tenuto conto della rilevanza della
indennità di posizione percepita nell’ultimo mese di servizio, i colleghi
all’estero, ove volessero anticipare il rientro, dovrebbero assicurarsi con
l’Amministrazione che venga loro attribuito un incarico specifico per il
periodo di lavoro residuale; in caso contrario rimangono con la l’indennità di
posizione minima e quindi tanto vale rimanere all’estero fino all’ultimo
giorno. D’altra parte, tanto più si rientra in anticipo sulla data della
pensione, quanto più probabile è ottenere un incarico e dunque la relativa
indennità di posizione. Peraltro la decisione è dell’Amministrazione, con la
quale è quindi opportuno consultarsi preventivamente.
Con le risorse messe a disposizione per
l’ultimo accordo di categoria – nettamente inferiori alle necessità indicate
dal Sindacato - si è ritenuto di dover dare la precedenza all’aumento della
componente pensionabile (stipendio tabellare) per tutti i funzionari e di elevare la retribuzione di posizione per i soli funzionari in
servizio a Roma. Non è invece stata toccata l’indennità di posizione che
si percepisce quando si è all’estero.
Con le risorse aggiuntive che saranno rese disponibili per il prossimo
negoziato per il rinnovo della parte economica dell’accordo, le cui necessità
sono quantificate intorno ai 22-23 milioni di Euro lordi Amministrazione,
si cercherà di aumentare lo stipendio tabellare ( comune al servizio
metropolitano ed a quello estero e pensionabile in entrambi i casi), nonché la
retribuzione di posizione in Italia e la minima per l’estero (entrambe
pensionabili).
***
In conclusione, a fronte di un calcolo per la
pensione assai complesso e che varia caso per caso (quindi è meglio lasciarlo
fare agli addetti), vale la pena di fissare la nostra attenzione sul rilievo
che assume, ai fini della pensione e della liquidazione, l’indennità di
posizione.
Lo studio ha permesso di affermare con buona
approssimazione che:
- l’ultima indennità di posizione percepita svolge un ruolo molto rilevante nel
calcolo della liquidazione (può raggiungere una differenza di 25000 Euro), meno
rilevante sul calcolo della pensione (dell’ordine di qualche centinaio di Euro
al mese). In particolare sulla pensione l’effetto tende a
decrescere con il passar degli anni, dato che diminuisce l’impatto dell’ultimo
stipendio tabellare sul calcolo della pensione (quota A) e correlativamente
acquista maggior rilievo il calcolo della media degli stipendi degli ultimi
dieci anni di servizio (quota B).
Roma,
12 luglio 2007